Le strade di Mas Candille e Hugo Toro erano destinate a incrociarsi. L'architetto, un meridionale con il Messico nel cuore, ha posato lo sguardo sull'ocra di una regione, sulle pietre e sui cipressi di una casa colonica, sulle sue linee decise ma discrete, sui suoi tocchi di mimosa, oliva, smeraldo o fucsia, sui raggi di un sole cocente che deve essere domato per essere apprezzato. Era un invito al viaggio. Qui, egli immaginava questo ponte fino alla California, utilizzando i codici di un grande progetto degli anni '60, disegnando intorno a cartoline come "Palms Spring", "Joshua Tree" o "Beverly Hills". I colori sono solari o scuri, i materiali sono intrecciati, piegati, talvolta plissettati e sempre nobili, imponendo la loro presenza e le loro origini in un insieme così delicato e soave che ci invita a riposare, a fuggire, a sognare.